I governi europei hanno deciso di perseguire le proprie ambizioni net-zero. Sempre più Paesi si stanno impegnando a raggiungere quota zero emissioni nette nei prossimi decenni. Questi obiettivi a lungo termine possono essere conseguiti solo fissando tappe misurabili a breve termine.
Uno dei traguardi è la realizzazione di un maggior numero di edifici a zero emissioni di carbonio. Vale a dire avere più edifici che:
utilizzano direttamente le energie rinnovabili come le pompe di calore o i pannelli solari;
- oppure si affidano a una fonte energetica completamente decarbonizzabile, come l'elettricità.
L'ambizione della Commissione europea è vietare completamente la presenza sul mercato di caldaie fossili autonome nel 2029. È un obiettivo che fa parte del piano REPowerEU per migliorare l'efficienza energetica e accelerare la transizione verde.
Dal giugno 2022, gli edifici di nuova costruzione in Italia sono obbligati a utilizzare il 60% di energia rinnovabile. Il primo decreto legislativo sulle rinnovabili è stato approvato nel 2011, con obbligo pari al 20%, ed è stato aggiornato tre volte. Gli obblighi si applicano agli edifici di nuova costruzione, agli edifici esistenti la cui superficie utile netta viene aumentata di oltre il 15% e agli edifici sottoposti a ristrutturazioni importanti. Si tratta di edifici che:
- hanno una superficie utile superiore a 1.000 metri quadrati e sono sottoposti a ristrutturazione completa; oppure
- sono sottoposti a demolizione e ricostruzione.
La quota minima rinnovabile è del 60% per la produzione di acqua calda sanitaria e del 60% per riscaldamento, acqua calda e raffreddamento combinati.
Poiché, secondo la normativa tecnica, l’energia prodotta dalle rinnovabili rappresenta un addendo negativo nel calcolo del consumo totale di energia primaria dell’edificio, l’obbligo (60%) non può essere pienamente soddisfatto esclusivamente attraverso un sistema di produzione di energia elettrica rinnovabile (vale a dire non soltanto attraverso il fotovoltaico, ad esempio).
Ciò significa anche che il cliente è obbligato a installare un sistema di energia rinnovabile termica, come una pompa di calore, un impianto solare termico o biomassa.
Per gli edifici pubblici, il totale sale al 65%. Sono previste eccezioni per gli edifici collegati a un sistema di teleriscaldamento, uffici ed edifici commerciali.
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